I monumenti di Avellino e del territorio circostante |
Terme di Teodoro |
Il nome si riferisce all'antico proprietario, duca di San Teodoro che, nel 1727, dietro suggerimento di un medico napoletano, volle sperimentare le proprietà medicamentose dell'acqua. Gli esiti positivi, fra cui la maternità della duchessa spagnola Maddela Moles, la cui sterilità era risultata restia ad ogni altra cura, portarono alla costruzione di una piccola struttura con vasche, migliorata nel 1822 e successivamente ampliata con locali e servizi idonei ad un esercizio termale, unico sul territorio irpino. L'acqua di natura bicarbonato solfato calcica, utilizzata alla temperatura di sorgente di 27°C o riscaldata a 50°C per i bagni caldi, cura cardiopatie, malattie del ricambio, delle vie respiratorie, dell'apparato locomotore, cutanee e genito urinarie. Nel passato, da luglio a settembre molti turisti prendevano alloggio nei paesi vicini per le cure termali, raggiungendo le terme con la "corriera" o erano ospitati nelle case coloniche adiacenti, praticando un salutare agriturismo ante litteram. Il complesso termale, già in crisi, fu reso inagibile dal terremoto del 1980, ma di recente è stato ricostruito e reso funzionale. La nuova struttura, aperta al pubblico nel 1997, è dotata di moderni servizi e offre opportunità di soggiorno non solo per scopi terapeutici ma anche per un turismo culturale e ricreativo. Per molto tempo la termalità delle acque è stata messa in relazione ad un supposto vulcanesimo della vicina Mefite. Le ricerche condotte dall'Università di Napoli hanno appurato poi che le acque delle due sorgenti termali provengono da un bacino di alimentazione situato sui Monti Picentini, ad una quota di 800 900 m s.l.m. e che il calore è dovuto ad un normale coefficiente geotermico, in quanto le acque risalgono da una profondità di almeno 2.000 metri. Attiguo alle terme scorre un torrentello dal quale si capta un'acqua bicarbonato alcalino terrosa sulfurea a 28 30°C, usata per bagni e bevande. Lacqua viene usata per la cura di reumatismi, artriti, malattie della pelle e postumi da traumi. Le terme sono frequentate da luglio a settembre ed è possibile fittare camere presso le case coloniche adiacenti praticando un sano agriturismo. Dopo circa 3 km dalle Terme di San Teodoro si giunge a Villamaina (560 m), paese di origine medievale in bella posizione su di un colle che sovrasta il Frédane. Nel 1787 vi nacque l'illustre botanico Giovanni Gussone, direttore prima del Giardino botanico di Boccadifalco (Palermo), poi del parco della Reggia di Caserta ed infine dell'Orto botanico della Regia'Università di Napoli. Insigne botanico, studiò la flora del Regno di Napoli effettuando numerose escursioni e raccogliendo un erbario ricco di circa 14.000 specie. Continuando verso nord la strada raggiunge Gesualdo, posto sulla vetta di un colle dominato dal castello feudale di Carlo Gesualdo. Dagli spalti si abbraccia un ampio panorama sulla valle solcata dal Torrente Frédane. Continuando verso settentrione ci si immette sulla statale 303 e, dopo circa 2 km, si sale a Frigento (911 m), tipico paese di poggio che domina le Valli del Fredane e dell'Ufita. Passeggiando per via Limiti, una strada che cinge come una corona il centro storico e soffermandosi lungo le tre loggiate panoramiche, è possibile cogliere con lo sguardo tutto il territorio circostante, fino ai lontani rilievi della Maiella. Il panorama è eccezionale per profondità di vedute, per l'armonia dei colori, per la varietà degli ambienti e per i profondi segni di antica e recente antropizzazione. Il paese possiede inoltre un centro storico ben curato, la cattedrale con il sottostante Museo archeologico e numerosi palazzi settecenteschi con magnifici portali in pietra e giardini storici. |
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