vecchianapoli
Home Page E-Mail Us
Le miscele
Caffè Vecchia Napoli
La caffetteria "Vecchia Napoli" utilizza miscele prodotte da due torrefazioni campane:la Passalacqua e la Moreno. Entrambe le miscele sono ottenute combinando diversi tipi di caffè, altamente selezionati ( il top della produzione mondiale ), al fine di garantire la costanza e il gusto di ciascuna miscela.
La nostra esperienza si combina perfettamente con la serietà di queste due grandi aziende e questa sintonia di intenti e di interessi ci permettono di lavorare in maniera oculata, variando però l’offerta ai nostri clienti.
Col passar del tempo, cambiano i gusti alimentari e le esigenze nutrizionali dell'uomo, si modifica la qualità e la quantità dei pasti e delle vivande, ma il caffè sostanzialmente rimane un alimento originale, uguale a se stesso. Secondo un antico proverbio molto diffuso a Napoli,una volta patria dei maestri del caffè, "un buon caffè deve avere 3 C: caldo, carico, comodo", va cioè bevuto molto caldo, deve essere piuttosto concentrato e va gustato senza fretta. Esso ha sempre incontrato estimatori e critici che ne hanno magnificato gli aromi o disprezzato gli effetti, definendolo addirittura "la bevanda del diavolo".
Storia del caffè
chicchi di caffè
Il caffè ha per noi occidentali tre secoli di storia, ma in Oriente era diffuso come bevanda a tutti i livelli sociali fin dai tempi più antichi. I primi dati sicuri risalgono all'800, ma di una misteriosa bevanda nera e amara con virtù eccitanti e stimolanti se ne trova traccia già in molte leggende arabe.

Intorno all'anno 1000 il famoso Medico arabo Avicenna somministrava il caffè come farmaco. Una curiosa storia del 1400 narra di un pastore yemenita il quale, avendo osservato come delle capre che avevano appena brucato alcune bacche rossastre da una pianta erano diventate irrequiete ed eccitatissime, volle riferire l'accaduto ad un monaco. Questi, dopo aver portato ad ebollizione le bacche, ne ricavò una bevanda amara ma ricca di energia, tanto da alleviare sonno e stanchezza.
Comunque sia avvenuta la scoperta, resta il fatto che la pianta del caffè nacque in Africa in una regione dell'Etiopia (Kaffa) e di lì si diffuse nello Yemen, in Arabia e in Egitto, dove ebbe uno sviluppo enorme ed entrò nel costume popolare come abitudine quotidiana.

Verso la fine del 1500 le prime imprese commerciali diffusero in Europa il caffè, Introducendo così anche in occidente questa nuova bevanda. La somiglianza del nome caffè e degli analoghi termini in altre lingue europee (come ad esempio "café" in francese, "coffee" in inglese) con quello della provincia etiopica del Kaffa, hanno fatto supporre che l'arbusto sia originario di questa zona africana.

Una seconda ipotesi, invece, suggerisce che l'origine del nome vada piuttosto ricercata nella parola araba "Kawek", il cui significato sarebbe Eccitante". Gran parte del Caffè che veniva fornito al mercato europeo proveniva dai porti di Alessandria e Smirne. Ma le maggiori esigenze di un consumo in ascesa, la migliorata conoscenza botanica della pianta del caffè, le pesanti tasse imposte dai porti di imbarco, spinsero mercanti e studiosi a sperimentare trapianti in altri paesi. Gli Olandesi nelle colonie d'oltremare (Batania, Giava), i Francesi nel 1723 nell'isola di Martinica ed in seguito nelle Antille; poi via via gli Inglesi, gli Spagnoli e i Portoghesi, che invasero la fascia tropicale sia dell'Asia che dell'America.

Nel 1727 il caffe` iniziò ad essere coltivato nel nord del Brasile, ma le condizioni poco favorevoli del clima spostarono le colture prima a Rio De Janeiro e infine (1800-1850) negli Stati di San Paolo e Minas. Qui il caffè trovò il suo ambiente ideale, tanto che la coltivazione cominciò a svilupparsi fino a diventare la più importante risorsa economica del Brasile.

E` proprio tra il 1740 e il 1805 che tale attività raggiunse la massima espansione nell'area centro e sud americana. Sebbene originario dell'Africa, la diffusione del Caffè in questo continente è un fatto abbastanza recente. furono infatti gli Inglesi, che alla fine della la Guerra Mondiale introdussero nuovamente la coltura trasformandola e razionalizzandola dove, per favorevoli condizioni climatiche e ambientali, le piantagioni potevano prosperare.

Che cosa ci immaginiamo quando pronunciamo la parola "Espresso"
Una piccola tazza di porcellana abbastanza spessa, piena a metà di caffè fumante, ricoperto da uno strato denso e spesso qualche millimetro di schiuma con striature marroni di varia tonalità.

Definizione di Espresso
Per Espresso si intende un caffè preparato al momento, su richiesta, utilizzando caffè tostato e macinato. Acqua ad alta pressione (9 Atm.) viene fatta passare, in un tempo non superiore a 30 secondi, attraverso una dose di caffè ben pressato.

Il risultato è un caldo elisir, coperto da uno strato di schiuma, contenuto in una mezza tazza da circa 80cc.

Che cosa è un caffè espresso
L’estratto che prende il nome di caffè espresso è un liquido molto complesso nel quale si trovano diverse sostanze in soluzione, sospensione e emulsione
In un espresso sono stati identificati ben 1500 componenti chimici diversi.
I segreti dell’Espresso perfetto:

1) La pressione e la temperatura dell’acqua devono essere corrette

La pressione che passa attraverso la dose di caffè compatto deve essere intorno alle 9 atm, è quindi necessario disporre di una macchina da caffè con una pompa in grado di erogare la giusta quantità d’acqua con una pressione superiore alle 13 atm.
La temperatura dell’acqua sotto pressione che attraversa il caffè deve essere superiore ai 90°C ed inferiore ai 100°C. Questo significa che la macchina da caffè deve possedere una caldaia con un eccellente sistema di termoregolazione.

2) L’erogazione del caffè deve essere rapida

Per la Qualità del caffè è essenziale che l’acqua rimanga poco tempo a contatto con il caffè per non dar tempo alle essenze indesiderate di passare in soluzione.
30 secondi è un tempo corretto.

3) L’abilità dell’operatore

Per ottenere un buon caffè sono fondamentali la mano, l’occhio, i sensi dell’operatore.
Il caffè deve essere pressato al punto giusto. Non troppo pressato altrimenti l’acqua passa troppo lentamente assorbendo sostanze indesiderate e perdendo parte dell’energia termica accumulata; non troppo poco, altrimenti l’acqua si crea una via privilegiata e non riesce a far passare completamente in infusione la dose di caffè necessaria. L’occhio suggerisce all’operatore quando fermare l’erogazione d’acqua e quando si raggiunge il giusto rapporto tra schiuma e caffè; i sensi permettono di avvertire la fragranza della miscela, l’aroma, il gusto.

4) La miscela di caffè

La miscela impiegata deve essere un insieme di più caffè in quanto ognuno di essi contribuisce con aggiunta di caratteristiche peculiari al risultato finale.
Per ottenere particolari caratteristiche si mescolano anche specie diverse (arabica e robusta).
La miscela più pregiata è di norma quella ottenuta da diversi caffè di sola specie arabica coltivati in altopiani di montagna (sopra i 1600 metri).
Piccole percentuali di robusta sono accettabili quando il contenuto di caffeina non è un problema, in quanto questa specie è in grado di conferire un aspetto migliore ed una schiuma più densa.
La Tostatura conferisce al caffè caratteristiche che lo rendono più o meno adatto al gusto di ognuno; può essere molto spinta o leggera. Lo stesso tipo di caffè acquistato in Paesi diversi o da marche diverse dà risultati completamente diversi proprio per il grado ed il processo di tostatura utilizzato.

5) la Macinatura

La macinatura del caffè è un elemento essenziale per la buona riuscita dell’espresso.
Deve essere eseguita a basso numero di giri, così da non scaldare il composto e non polverizzarlo.
I veri intenditori inorridiscono quando vedono macinare il caffè con un frullino!
Le macine da impiegare devono essere possibilmente di tipo conico in quanto le forze di macinatura devono essere equilibrate, il risultato deve essere un composto formato da particelle di diversa pezzatura, in quanto ognuna di esse deve interagire durante l’infusione liberando composti diversi.
Con le macine piane è maggiore l’effetto della velocità periferica che tende a "bruciare" parte del caffè e non è possibile ottenere una sufficiente variazione della pezzatura.

L’espresso è espressione di uno stile di vita

L’espresso è una bevanda che deve essere richiesta e preparata su ordine del consumatore. E’ il consumatore che deve sempre attendere per ottenere il suo espresso e mai l’espresso che attende il consumatore.
Home Page
Chi siamo
Dove Siamo
La Caffetteria
I nostri caffé
Le miscele
Ricette e Consigli
I servizi
Prodotti Artigianali
News
Itinerari
Contatti
Investire per riproporsi
Progetto integrato città di Avellino
Misura 5.2
Progetto cofinanziato dall'Unione Europea
P.O.R. Campania 2000-2006
Comune di Avellino
Sportello Unico Attività Produttive
alt : Sottofondo Musicale  

w3c css logo

w3c logo

Home | Chi siamo | Dove siamo | La Caffetteria | I caffè | Le miscele | Ricette e Consigli
I servizi | News | Itinerari |  Contatti