I monumenti di Avellino e del territorio circostante |
Torre dell'orologio |
La sagoma svettante della Torre che sovrasta i tetti dell’abitato di Avellino si staglia in tutta la sua imponenza nel susseguirsi , per 40 metri, dei tre ordini architettonici che ripetono fantasiosi motivi barocchi. Assurta a simbolo della Città, la Torre dell’Orologio rappresenta il segno più toccante della vita comunitaria . Le sue vicende architettoniche racchiudono squarci di storia civica e umana della Città intera. Un primo accenno alla sua storia lo propone lo storico De Franchi nel 1709. La storia della Torre, frattanto, richiama l’attenzione di altri studiosi negli anni seguenti. Salvatore Pescatori, nel 1934, riprende l’argomento apportando maggiori contributi alla conoscenza della sua storia. Secondo il Pescatori "non sembra esatto che si sia utilizzato parte del Campanile o di una torre, sol perché si ha notizia dell’esistenza in quel posto di una Chiesa o di una Torre della cinta di mura, poiché l’attuale torre risulta costruita di pianta su apposito disegno... In origine la costruzione era a due piani, e quello superiore era aperto; nella seconda metà del secolo scorso fu elevato il terzo piano con l’orologio a quattro quadranti...". Ma, per la verità, il capitolo più interessante legato alle vicende della Torre dell’Orologio rimane il capitolo dedicato all’Architetto Cosimo Fanzago , artefice non secondario nell’abbellire la Città con significative opere che, ancora oggi, testimoniano lo splendore raggiunto da Avellino durante il Seicento, il secolo che segnò il trionfo del barocco e del suo più geniale esecutore quale fu, appunto, Cosimo Fanzago. Questi nacque a Clusone, nel bergamasco, nel 1591. Secondo lo studio di Luigi Guerriero ai lavori della Torre dell’Orologio pare che non sia estraneo un altro bravo architetto, anch’egli presente in Avellino a fine secolo XXVII: Giovan Battista Nauclerio. Il terremoto del 23 novembre 1980 danneggiò la Torre dell’Orologio. Nel giugno del 1984 iniziano i lavori di ristrutturazione. Finalmente, i quattro quadranti, nel 1991, ritornavano a scandire il tempo segnando un nuovo capitolo al simbolo della Città. |
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